"Con queste norme libereremo la pubblica amministrazione dai fannulloni!" tuonava l’anno scorso il ministro Brunetta. E giù tutti ad applaudire. Già, perché il fancazzismo dei dipendenti statali è materia di discussione continua, come in generale i difetti altrui.
Passa un anno. Brunetta evoca di tanto intanto questa riforma che porterà ad un radioso futuro e progressivo (ogni tanto si ricorda anche lui di essere stato socialista…). Litiga con l’Espresso usando il sito della funzione pubblica come una tribuna personale, invece che uno strumento di servizio per il cittadino.
Improvvisamente, qualcuno si accorge. Il decreto del 1 Luglio di quest anno, silenziosamente, rimuove le assurde norme sulle malattie, quelle che per Brunetta avevano portato a risultati straordinari (e non documentati).
Sparite. Non esistono più. Ma non si può dire. Tutto sotto silenzio, nascostamente. Non solo non servivano, ma probabilmente erano pure anticostituzionali, e per evitare una tempesta di cause contro la P.A. in caso di pronuncia della Corte, è stato molto meglio far sparire lo sporco sotto il tappeto, sperando nella disattenzione estiva.
Ennesima figuraccia di un governo che "fa finta" di fare la maggior parte delle cose. Ha fatto finta di gestire la crisi (l’unica cosa che ha fatto è stata quella di finanziare la cassa integrazione) senza fare la benchè minima riforma strutturale. Ennesima figuraccia per provvedimenti roboanti ed inutili. Fanfare e torroni, appunto…