Forse ho capito perché abbiamo così tanti parlamentari in Italia: serve per garantire statisticamente la possibilità di trovare nel mucchio un po’ di gente capace di fare proposte agghiaccianti.
L’ultima delle tante viene dall’ineffabile Luca Volontè. Uomo di princìpi, senza dubbio. Uno di quelli tutti di un pezzo, che non si fermano davanti a nulla, e vanno dritti al nocciolo del problema. Oddio, forse vanno solo al nocciolo, ma non stiamo a sottilizzare troppo. L’onorevole in questione ha trovato la ragione vera dei problemi italiani: ci sono i comunisti. E allora risolviamo la questione, con una legge apposita: istituiamo il reato di apologia del comunismo. Che ideona! Pensa a tutti i coglioni che non ci hanno mai pensato finora, e che continuano a dibattersi in problemuncoli come gli sprechi, le pastoie gigantesche, i doppi, tripli, quadrupli incarichi dei soliti noti, che oltre a rubare fanno anche danni incalcolabili. Quisquilie, pinzillacchere.
No, il problema è che ci sono i comunisti. E, novello marines della Mindanao de noartri, si avventa contro di essi, al grido di "staniamoli tutti".
Certo, un po’ di sana mancanza di cultura serve per condire la pagliacciata. Marx, Engels, Pol Pot, Lenin, Stalin, Berlinguer, Pajetta, Castro, Peppone: tutti uguali, tutti criminali politici. Assolutamente legittimo associare un criminale come Pol Pot ad un galantuomo come Amendola: stessa minestra, c’è la parolina magica che li accomuna.
L’incapacità culturale di fare distinzioni, di analizzare un pensiero che offre tuttora un metodo potente per comprendere la società e distinguerlo da quello che, fin dai tempi del liceo, si imparava ad identificare come il marxismo-leninismo, è chiedere troppo nell’agone politico attuale, impegnato maggiormente a fare affari che a cercare di dare un’indirizzo alla società.
Massì, forse ha ragione il furbetto furetto: in una società dove la maggioranza della gente tiene occupati i neuroni con il calcio, la playstation e l’isola dei famosi, un’uscita di questo tipo, supportata dal roccioso argomento che fascismo e comunismo hanno entrambi creato milioni di morti, di sicuro gli comporterà fama imperitura, e qualche fine studioso, ricordandosene, magari voterà per lui. Oddio, sempre che si riesca a modificare questa magnifica legge elettorale che non permette di scegliere nessuno, appena un passettino prima delle elezioni farsa dell’Unione Sovietica.
Ma un dubbio mi assale prepotente: vuoi vedere che allora, sotto sotto, anche Calderoli è un comunista?