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~ Il mio cuore batte per la malattia del riso, mi farebbe un gran bene se l'avessi…

unprimopasso

Archivi Mensili: ottobre 2007

Staniamoli tutti!

31 mercoledì Ott 2007

Posted by unprimopasso in mi fa incazzare

≈ 4 commenti

Forse ho capito perché abbiamo così tanti parlamentari in Italia: serve per garantire statisticamente la possibilità di trovare nel mucchio un po’ di gente capace di fare proposte agghiaccianti.

L’ultima delle tante viene dall’ineffabile Luca Volontè. Uomo di princìpi, senza dubbio. Uno di quelli tutti di un pezzo, che non si fermano davanti a nulla, e vanno dritti al nocciolo del problema. Oddio, forse vanno solo al nocciolo, ma non stiamo a sottilizzare troppo. L’onorevole in questione ha trovato la ragione vera dei problemi italiani: ci sono i comunisti. E allora risolviamo la questione, con una legge apposita: istituiamo il reato di apologia del comunismo. Che ideona! Pensa a tutti i coglioni che non ci hanno mai pensato finora, e che continuano a dibattersi in problemuncoli come gli sprechi, le pastoie gigantesche, i doppi, tripli, quadrupli incarichi dei soliti noti, che oltre a rubare fanno anche danni incalcolabili. Quisquilie, pinzillacchere.

No, il problema è che ci sono i comunisti. E, novello marines della Mindanao de noartri, si avventa contro di essi, al grido di "staniamoli tutti".

Certo, un po’ di sana mancanza di cultura serve per condire la pagliacciata. Marx, Engels, Pol Pot, Lenin, Stalin, Berlinguer, Pajetta, Castro, Peppone: tutti uguali, tutti criminali politici. Assolutamente legittimo associare un criminale come Pol Pot ad un galantuomo come Amendola: stessa minestra, c’è la parolina magica che li accomuna.

L’incapacità culturale di fare distinzioni, di analizzare un pensiero che offre tuttora un metodo potente per comprendere la società e distinguerlo da quello che, fin dai tempi del liceo, si imparava ad identificare come il marxismo-leninismo, è chiedere troppo nell’agone politico attuale, impegnato maggiormente a fare affari che a cercare di dare un’indirizzo alla società.

Massì, forse ha ragione il furbetto furetto: in una società dove la maggioranza della gente tiene occupati i neuroni con il calcio, la playstation e l’isola dei famosi, un’uscita di questo tipo, supportata dal roccioso argomento che fascismo e comunismo hanno entrambi creato milioni di morti, di sicuro gli comporterà fama imperitura, e qualche fine studioso, ricordandosene, magari voterà per lui. Oddio, sempre che si riesca a modificare questa magnifica legge elettorale che non permette di scegliere nessuno, appena un passettino prima delle elezioni farsa dell’Unione Sovietica.

Ma un dubbio mi assale prepotente: vuoi vedere che allora, sotto sotto, anche Calderoli è un comunista?

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Sempre più simili….

29 lunedì Ott 2007

Posted by unprimopasso in riflessioni

≈ 2 commenti

Non so perché, ma è come un dejà vu…..

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L'industriale povero

21 domenica Ott 2007

Posted by unprimopasso in Uncategorized

≈ 1 Commento

Questa non è la storia solita dell’industriale con la ‘barchetta’ a Santa (Margherita, per chi non è chic..) che piange miseria mentre lascia a casa i suoi dipendenti.

Questa è invece la storia di un piccolo industriale di provincia, uno dei tanti della costellazione dei piccoli imprenditori che fanno andare avanti il paese. Un pastaio, nulla di tecnologicamente impegnativo, né di punta. Uno di quelli che potrebbe lamentarsi della concorrenza di Cina, Spagna, e via elencando. Tuttavia un industriale che si è fatto da solo, ricordandosi di quando non aveva una lira. Bene, che cosa ha fatto? Ha provato a calarsi nei panni di uno qualunque dei suoi operai: si è assegnato uno stipendio analogo a quello versato ai suoi dipendenti (mille euro netti), altrettanti alla moglie, e ha provato a fare per un mese la vita che fanno i suoi dipendenti.

Amministratore attento, ha impostato tutto con attenzione. Però al venti del mese, come un normale operaio, era senza un euro. Il mutuo, le bollette, i figli, gli hanno prosciugato il portafoglio. Si è arreso, si è vergognato. Ha rifatto i conti dell’azienda, e ha deciso di rinunciare ad una parte dei suoi utili, e ad aumentare di 200 euro netti al mese lo stipendio di tutti.

Ora, i pastai non sono ai livelli di concorrenza di altri settori di beni primari, ma di sicuro non lavorano in nicchie protette come la telecom o vodafone. Allora, possibile che sia possibile aumentare indiscriminatamente del 20% il costo del lavoro, senza che per questo l’azienda ci rimetta? Lo spiega, semplicemente, l’industriale stesso: una sua operaia che è impiccata con i soldi nella vita quotidiana sarà sicuramente meno attenta e motivata sul lavoro rispetto ad una che ha un pensiero in meno (e che pensiero). Alla fine, anche lui ci guadagna, sulla qualità del prodotto, che lui saprà utilizzare per avere un vantaggio competitivo.

Trovate l’articolo qui

eco-nobel

12 venerdì Ott 2007

Posted by unprimopasso in riflessioni

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Il premio Nobel per la pace 2007 è stato assegnato ad Al Gore e al Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (Ipcc). Un riconoscimento, per l’ex candidato alla Casa Bianca e il suo “An inconvenient truth” (Una verità scomoda), che arriva dopo l’Oscar. Ma la cosa che balza agli occhi è che mercoledì il Nobel per la fisica è stato assegnato al tedesco Gerhard Ertl, i cui studi hanno gettato le basi teoriche grazie alle quali è stato possibile produrre dispositivi utili per limitare le emissioni inquinanti delle automobili, come le marmitte catalitiche, ma hanno anche permesso di capire i processi chimici alla base di fenomeni di grande interesse ambientale, come l´assottigliamento della fascia di ozono. Non è esagerato parlare dunque di eco-nobel che dimostrano almeno quanto questi temi a livello di interesse generale siano ormai un dato di fatto. E che almeno per quanto riguarda questo premio, sia stato riconosciuto alla sostenibilità un ruolo trasversale in tutti i settori della nostra vita. Nelle motivazioni del comitato per i Nobel per l’assegnazione del premio al Comitato delle Nazioni Unite per i cambiamenti climatici e ad Al Gore si legge: «per i loro sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore sui cambiamenti climatici provocati dall´uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti». Il comitato norvegese per il Nobel a Oslo ha scelto Gore e l’Ipcc, tra 181 candidati, decidendo così di dividere in due il premio da 1,5 milioni di dollari. Nel giudizio, dunque, non ha influito la notizia di ieri relativa al verdetto emesso dall’Alta Corte di Londra che ha parzialmente condannato proprio il documentario di Al Gore. Secondo il giudice Michael Burton “An inconvenient truth” contiene «nove errori significativi» e pur essendo largamente accurato nella sua illustrazione delle cause e dei probabili effetti del cambiamento climatico, fa delle affermazioni sbagliate, in un contesto di «allarmismo ed esagerazione». Esaminando il documento e confrontandolo con un’ampia rassegna di studi in materia di ambiente, Burton ha concluso che «la visione apocalittica» presentata dal film è «politicamente di parte» e non un’analisi imparziale della questione del cambiamento climatico: un’opera «politica, non scientifica», che contiene una serie di errori fattuali minori ma pur sempre di rilievo. Così il governo di Gordon Brown non potrà far vedere il film di Gore in tutte le scuole medie secondarie come era in suo programma. Un progetto contro il quale un provveditore agli studi del Kent si è opposto e da cui è nata la querelle giudiziaria. Certo non è una bella figura quella fatta da Al Gore che assomiglia un po’ a quella fatta dal nostro ministro Pecoraro Scanio alla Conferenza sul clima. Il rigore scientifico deve essere un dogma se non si vuole incorrere nella cosa più grave: la perdita di credibilità. Essendo stati definiti “errori minori” riteniamo comunque che ben abbia fatto il comitato per il Nobel a non dar credito a questa sentenza. L’aver premiato assieme all’ex candidato della Casa Bianca anche l’Ipcc dimostra inoltre che gli organizzatori del più prestigioso premio al mondo diano assai credito al tema dei cambiamenti climatici. Un tema legato a doppio filo con i flussi di energia. Coltiviamo infine la speranza che un giorno venga premiato con un Nobel qualcuno che studia i flussi di materia, perché allora vorrà dire che avremmo davvero intrapreso la strada giusta che conduce alla sostenibilità ambientale. (tratto da greenreport)

2 0ttobre – giornata mondiale della non violenza

02 martedì Ott 2007

Posted by unprimopasso in riflessioni

≈ 1 Commento

Lo scorso 15 giugno l’Assemblea Generale dell’ONU ha deciso di celebrare il Giorno Internazionale della Non Violenza ogni 2 ottobre, data di nascita del Mahatma Gandhi.
La “nonviolenza” suole comprendere tanto il determinato sistema di concetti morali che negano la violenza, quanto il movimento di massa capeggiato dal Mahatma Gandhi sviluppatosi in India nella prima metà del XX secolo, così come la lotta per i diritti civili dei neri negli USA sotto la guida di M. L. King e l’attività svolta da Kwame Nkrumah in Ghana. Si possono citare sotto questa area anche gli interventi civili di A. Solgenitsin, A. Sacharov, S. Kovalev e altri famosi dissidenti contro il totalitarismo sovietico. Sul sito
http://www.silo.ws/noviolencia.php?lang=ita trovate le manifestazioni previste in ogni città italiana.

Mr. Gupta's Airlines

02 martedì Ott 2007

Posted by unprimopasso in mi piace, riflessioni

≈ 2 commenti

Da bambino adoravo la macchina da cucire di mia zia. Scarrucolavo la cinghia di trasmissione in cuoio che collegava i pedali alla macchina, e a quel punto la grande ruota diventava il volante, e tutta la macchina si trasformava in un’automobile meravigliosa, che guidavo nelle praterie della mia immaginazione.

Ieri sera ho letto questa notizia che mi ha fatto sognare. In India, pochissime persone hanno volato almeno una volta. Tuttavia, il fascino e il desiderio di provare a volare è presente in moltissime persone. Mr. Gupta ha acquistato un Airbus radiato e inadatto a volare, l’ha piazzato in un campo, e per una cifra modesta imbarca i passeggeri (che fanno il check-in come in un volo reale) che vengono accolti dalle hostess. Vengono sbrigate tutte le procedure usuali, e poi il volo di fantasia comincia. Durante il volo vengono serviti gli snacks come succede normalmente, il comandante fornisce informazioni. Tutto realistico, eccettuato il fatto che il povero Airbus è privo di un’ala e non si muove di un centimetro dal campo nel quale si trova.

Tuttavia, è l’emozione per queste persone. L’emozione per un evento che noi viviamo con noncuranza, ed invece per loro è comunque un fatto epocale. «Adesso posso dire di aver volato. È ancora più bello di quanto potessi immaginare» ha commentato una viaggiatrice. E io sono tornato alla macchina da cucire.

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